Una strategia di link building efficace con le statistiche e i dati

Molte delle strategie di link building più consigliate sul web sono poco efficaci. La creazione di valore tramite dati e statistiche può rivelarsi una strategia vincente.

La link building è uno degli aspetti più importanti della SEO ma allo stesso tempo uno dei più difficili da mettere in pratica efficacemente. 

Ci sono molte strategie per ottenere backlink facili e veloci che si possono trovare facilmente con una ricerca su Google, come la ‘skyscraper tecnique’, quella dei link rotti, o quella dell’unlinked mention.

Veloci e in molti casi efficaci, ma allo stesso tempo incomplete.

Uno degli aspetti che meno mi convince di alcune di queste strategie è quello di mettere in mano l’efficacia di queste strategie a terze parti. Voglio dire che possiamo mandare centomila email con richieste di backlink ma spesso il tasso di risposta è molto basso o del tutto nullo.

Perlomeno questa è la mia esperienza con questo tipo di strategie. 

Potrebbero esserci mille variabili, magari non faccio bene l’outreach, possibilissimo. Ma proprio questo che mi fa pensare che a queste strategie manchi qualcosa: la necessità di dover richiedere il backlink, mi porta a pensare che quello che ho creato e sto perseguitando non genera valore per queste terze parti, i linkatori.

Perché dovrebbero darmi un link? Dov’è il valore per loro?

Alcuni esempi.

Esempio 1: unlinked mention

Trovo delle menzioni al mio nome o ai miei siti online senza link. Potrei richiedere un backlink, ma quale incentivo ha questa persona a darmelo? Alla fine ha utilizzato qualche risorsa che io ho prodotto, mi ha menzionato quindi i suoi utenti possono conoscere la fonte, cosa cambia a loro se mi linkano o no?

Esempio 2: Link rotti

Ho trovato dei link rotti sul web e io ho dei contenuti che potrebbero sostituirli. Potrei contattare i proprietari del sito e farglielo notare. Loro mi ringrazieranno, ma perché dovrebbero linkare a me? Perché sono stato gentile? Forse. Ma nella maggior parte dei casi quel link è rotto perché aggiustarlo non è un task urgente e o prioritario.

Quando verrà sostituito, il responsabile cercherà una fonte autorevole e affidabile, quindi non me probabilmente (a meno che io non sia già riconosciuto nella nicchia di mercato).

Quindi penso: utilizzare il mio tempo in questo modo, con queste tecniche effettivamente veloci da attuare e non troppo efficaci, non mi porta un grand guadagno. Vorrei concentrarmi sulla parte in cui creo un valore tale per le terze parti che la qualità della risorsa attiri organicamente questi backlink.

Non voglio richiedere backlink e inseguire le terze parti. Voglio che loro mi linkino perché il valore che ricevono dalle mie risorse è inestimabile (è un po il concetto dietro anche la skyscraper tecniche). 

Penso anche che non mi importa ricevere il backlink, non è questo il risultato che voglio ottenere in realtà. Il backlink è solamente uno dei KPI, una metrica che mi indica se sto raggiungendo l’obiettivo o meno. L’obiettivo è essere riconosciuti come fonte autorevole e affidabile nella nicchia.

Questo si può raggiungere tramite la creazione di valore.

Il backlink è uno dei fattori da considerare per valutare l’efficacia della strategia (ripeto uno dei fattori). Una menzione o il semplice utilizzo delle mie risorse sono già segnali di qualità e valore del lavoro svolto, indipendente dal ricevimento del backlink.

Sono già un riconoscimento che Google prende in considerazione, ma a me più che di Google, interessa che il consumatore finale si ricordi del mio brand (che poi è anche quello che cerca Google).

Questo modo di vedere la link building sposta il focus della strategia sulla creazione del valore piuttosto che sulla qualità dell’outreach (che rimane comunque importante).

Questo modo di concepire la link building, sposta l’obiettivo sul rendere il brand riconoscibile e memorabile (grazie all’offerta di contenuti di valore) piuttosto che sul numero di backlink ricevuti.

Dopotutto a me interessa che sul web si legga:

  • “secondo i dati elaborati da X”
  • “dalla ricerca prodotta da X su Y”,
  • “L’invenzione di X”,
  • “il principale divulgatore/esponente dell’argomento Y è X”,
  • “secondo X, uno dei principali esperti di Y in Italia”.

In questo scenario, il backlink sarebbe la ciliegina sulla torta, non la torta.

Non scredito le tecniche sopra citate ma offro un altro punto di vista.

Ovviamente mettere il pratica una strategia di link building del genere, non è veloce, ma potrebbe essere molto efficace e generare un effetto composto nel lungo termine, una volta capito che il backlink non è il fine.

Cerco di analizzare l’efficacia di una di queste strategie nei prossimi paragrafi.

Alcuni potrebbero obiettare che qua allora stiamo parlando di link earning e non di link building.

In realtà stiamo sempre parlando di strategie per acquisire backlink di diversa efficacia, potenza e impegno richiesto.

Link building tramite statistiche e dati

Ho letto molto sull’utilizzo delle statistiche e dei dati per creare contenuti di valore che possano attirare l’attenzione e generare backlink naturali e organici.

L’idea di fondo è la seguente. Creo delle statistiche, pubblico risultati di ricerche che possano essere utilizzate per creare contenuti da noi ma soprattutto da altri. 

Un giornalista o creatore di contenuti che vuole scrivere un articolo su quanto sono aumentate o diminuite le pensioni in Italia, per esempio, ha bisogno di trovare questi dati da qualche parte.

Uno che vuole scrivere quante persone possiedono cripto valute in Italia deve trovare queste informazioni da qualche parte. 

Allo stesso modo se un cittadino qualunque vuole sapere quanti Italiani hanno una pensione privata, questo dato dovrà esistere da qualche parte.

Ecco che fare ricerca e pubblicare i risultati o le statistiche può diventare una strategia vincente.

Brian Dean ha spiegato bene come questa funziona, in uno dei suoi video (link in fondo al testo).

E’ una strategia di link building che può funzionare?

Sicuramente è una strategia a lungo termine. Non mi aspetto di pubblicare una ricerca e ricevere backlink. Tuttavia la costanza nel tempo, l’aggiornamento dei dati e l’espansione della ricerca stessa potrebbe posizionare la risorsa che abbiamo creato nella mente di chi ha bisogno di questi dati.

Chiaramente l’outreach (ovvero la ricerca attiva dei link) può amplificarne la potenza.

Può diventare un metodo che ci posiziona come thought leader, come punto di riferimento. 

Sicuramente richiede molto più impegno e costanza rispetto a un esercizio di ricerca di unlinked mention. Ma allo stesso tempo stiamo creando qualcosa che può servire a qualcuno come base per creare qualcos’altro. 

Stiamo creando una materia prima che può  essere utilizzata per create prodotti da consumare.

Forse è questa la differenza principale rispetto a tecniche di outreach o creazione di contenuti.

Pubblicando ricerca stiamo creando un asset, una materia prima, un prodotto non finito, non pronto per il mercato del consumo ma che qualche produttore (di contenuti) può utilizzare per creare a loro volta valore. 

Quando questo accade ecco che leggiamo le famose frasi “Secondo i dati elaborati da X”, “secondo X uno dei principali esponenti di Y”, “secondo il divulgatore X”.

Questo è il risultato sperato.

Se arriva anche il link bene, ma l’importante è che il nostro brand sia li menzionato e che possa essere riconosciuto.

Raramente dati altrui vengono utilizzati senza menzione anche perché la menzione serve al creatore del contenuto per trasmettere la bontà e la veridicità dell’informazione al lettore.

Ho fatto un po di ricerca io stesso. Ho cercato degli esempi su internet per valutare l’efficacia di questa strategia con esempi reali.

  1. Ho cercando su Google dati che trovo interessanti;
  2. aperto i risultati in prima pagina;
  3. preso nota delle fonti più utilizzate;
  4. dopodiché ho incollato queste fonti su Ahrefs backlink checker (link in fondo) per vedere se effettivamente riceve link o meno e farmi un’idea della qualità. 

Ricordo che i backlink sono solo un KPI, probabilmente le fonti che ho trovato ricevono molte più menzioni di link.

Link building con i dati, ricerca 1: Quante cripto valute in Italia?

Quelli che seguono sono i primi risultati. Ho notato subito che tutti riportano lo stesso dato 2,7 miliardi, sono già sicuro che ci sia una fonte autorevole alla quale tutti attingono.

Trovata la fonte, metto il link su Ahrefs per verificare i backlink. Pochi, ma poco importa. Le principali testate sembrano non avere dubbi su quale sia la fonte, la materia prima da utilizzare per i loro articoli. Le menzioni nello screenshot sono solo alcune.

Potrebbe essere anche che l’argomento cripto non sia abbastanza longevo e non abbia lo stesso interesse totale che altri argomenti più mainstream potrebbero generare. 

Ho provato quindi una ricerca più mainstream.

Link building con i dati, ricerca 2: quanti studenti ci sono in Italia?

In questo caso la fonte è talmente autorevole che è anche il primo risultato. 

Ci sono backlink e anche in target direi.

Link building con i dati, ricerca 3: Quanti pensionati in Italia?

Questa volta sono andato nella sezione notizie anziché tutti i risultati. Volevo verificare appunto solamente le notizie.

I dati utilizzati sono molto variegati, utilizzato dati differenti, ma tutti arrivano dalla stessa fonte.

La fonte è l’lNPS. Ci sono link e sono in target.

A questo punto mi sono reso conto di una cosa.

Tutte le ricerche che ho effettuato seppur sembrino validare l’efficacia della strategia di link building con i dati, riportano fonti istituzionali/governative.

Mi sono quindi chiesto se privati e aziende commerciali potessero ottenere simili risultati. 

Chiaramente è difficile che un sito sconosciuto nella nicchia venga utilizzato come fonte, ma i siti conosciuti sono diventati tali anche grazie alla costanza nel fare ricerca e rendere disponibili i dati.

È un po come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina. 

Ho fatto un altro paio di ricerche.

Ricerca 4: Quanto costa in media una casa in Italia?

Stesso procedimento. Guardando alle fonti nei primi risultati ho notato che ci sono un paio di fonti potenti. Immobiliare.it e una ricerca di Abitare Co.

Onestamente non conosco Abitare Co. 

Metto immobiliare.it su Ahrefs e vedo che hanno tantissimi backlink.

Strategia intelligente, praticamente hanno creato un tool interattivo aggiornato credo mensilmente che mostra i prezzi al metro quadro delle case in vendita e in affitto e i corrispettivi andamenti.

Una sola pagina quindi una sola fonte da linkare che mostra anche gli storici.

Ottima idea. 

E Abitare Co?

Non ho trovato la fonte, o meglio hanno diverse press release linkabili.

Sono menzionati su molti siti che trattano i prezzi delle case.

Un ottimo esempio di come un sito più di nicchia possa comunque ottenere menzioni.

Vedo che hanno una sezione ‘press’ sul sito quindi mi domando se ci sia una agenzia di PR di mezzo… In questo caso si, suggerirei un outreach per unlinked mention.

Sono abbastanza soddisfatto delle evidenze raccolte.

Cosa mi è rimasto da questa ricerca?

Come si può applicare questa strategia?

Sicuramente una strategia impegnativa a lungo termine.

Una pagina ‘viva’ come quella di immobiliare.it può fare la differenze, e raccogliere molti backlink organicamente , sia grazie ai dati costantemente aggiornati che grazie agli storici. La popolarità del sito sicuramente aiuta, ma è anche grazie a questo che sono popolari.

Mettiamo tutto insieme.

Come primo passo dovremmo cercare di capire quale sia il nostro obiettivo e quale può essere l’interesse reale del nostro target quando selezioniamo le ricerche o le statistiche che possono funzionare. 

E necessario fare anche un po di ricerca di mercato, capire se i dati che vogliamo pubblicare sono interessati e ricercati e capire quali sono i competitor, siti che magari già forniscono queste informazioni.

Se dovessi mettermi nei panni di immobiliare.it direi che sono una piattaforma per la compravendita di case, quindi loro questi dati li hanno a disposizione abbastanza facilmente nel senso che probabilmente li ricevono dai loro utenti.

In qualsiasi caso si posizionano nella nostra mente come leader nella compravendita di case, quindi loro di costi delle case ne sanno qualcosa.

Vederli menzionati ovunque grazie a tool come questo sicuramente aiuta. 

Se devo pensare a un articolista / giornalista che vuole scrivere un articolo riguardante questo argomento, sicuramente ha a disposizione una buona base di dati da utilizzare e prodotti da una azienda specializzata del settore.

Dall’altra parte, se sono un compratore o venditore interessato a capire quali sono i prezzi, be sicuramente questa risorsa mi può essere utile.

Il passo successivo sarebbe capire come reperire i dati.

Se li abbiamo a disposizione internamente o bisogna affidarsi a compagnie per la ricerca o utilizzare dati di terzi.

Contemporaneamente bisogna pensare a quali asset possono funzionare. Una pagina statica o un tool, cosa è utile creare? Capire cosa vogliamo creare serve anche per capire di quali risorse abbiamo bisogno in termini di persone, capacità eccetera.

Dopodiché si svolgeranno la raccolta e l’elaborazione dei dati, la creazione delle risorse.

Bisognerebbe anche pensare alla creazione di un outreach, quindi la ricerca di potenziali siti interessati può aiutare a creare una lista di potenziali interessati.

Questi possono essere ricercati, per esempio, nei siti che hanno precedentemente e / o regolarmente trattato gli argomenti intemerati (li trovavamo con una semplice ricerca su Google).

Chiaramente l’impegno costante nel tempo, negli anni e l’innovazione intesa come inserimento di nuovi dati sono essenziali per la realizzazione di una campagna e la creazione di una risorsa efficace e affidabile. 

Tu pensi che questa strategia di link building tramite la creazione di valore sia efficace?

Ho preso spunto da: Link Building: How to get 1,347 Backlinks Every Month

Tool utilizzato: Ahrefs backlink checker

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